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Jova Beach Party: tra devastazione e greenwashing

1 Views· 03/22/24
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Secondo un recente studio della Cnr (sulle spiagge del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena), ogni bagnante che passa una giornata al mare porta via con se, volente o nolente, dai 50 ai 100 grammi di sabbia. Quindi 10 bagnanti portano via 1kg di sabbia al giorno!
Facciamo i conti per i 70mila spettatori SOLO dell’ultima data del Jova Beach Party a Ravenna.

Qui siamo tutti amanti della musica e dell’arte in generale, siamo per il divertimento, specie dopo la reclusione post pandemica, ma non a tutti i costi. Specie se i costi ricadono (ancora) sulla natura.

Siamo in piena crisi climatica, non vogliamo più tollerare che l’ecologismo sia vincolato da banche fossili, allevamenti intensivi, cantanti che insultano chi si prende cura della natura concretamente e comuni che permettono tutto ciò.

Una precisazione: le bottiglie d’acqua, in qualsiasi formato siano, sono ammesse ai concerti solo senza il tappo, per ragioni di sicurezza.
Ho raccolto diverse testimonianze che riportano esperienze differenti: alcuni hanno dovuto buttare le bottiglie intere, altri solo i tappi, non riuscendo alla lunga tenerla in mano e quindi l’hanno buttata, costretti a comprarla all’evento.
(Nelle storie condividerò altri particolari discutibili dell’organizzazione).

Altra “curiosità”, tra le indicazioni del JBP si comunica con orgoglio che il concerto è spesso raggiungibile in treno e poi in bici, ma all’ingresso i caschi non sono ammessi…”la sicurezza prima di tutto”, ma per il concerto, per il ciclista anche meno!

N.B. Con questo video non ho alcuna intenzione di condannare chi sceglie di andare a questo concerto, ma solo la comunicazione fuorviante e pregna di greenwashing del JBP.

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